le mura di bologna
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le mura di bologna
La prima cinta
A Bologna si pensa furono addirittura gli Etruschi i primi a costruire delle mura a protezione della città, tuttavia le mura più antiche di cui oggi rimangono resti sono quelle costruite in seguito alle invasioni barbariche, in corrispondenza del tramonto dell'Impero Romano d'Occidente. Non è possibile darne una datazione precisa, ma si sa per certo che vennero costruite a più riprese. Notizie storiche riportano che le mura di Bologna avrebbero resistito all'assedio di Alarico I nel 402 e che furono semi-distrutte nel 1163 per ordine di Federico Barbarossa.
Questa cinta era costituita da blocchi di selenite, una minerale gessoso molto comune sulle colline bolognesi e in tutta la zona della cosiddetta vena del gesso romagnola. La città allora aveva una forma quadrangolare e dimensioni molto più piccole del centro storico attuale, comprendendo solo una ventina di ettari compresi approssimativamente tra via Farini a sud, via Manzoni a nord, via Oberdan a est e via Val d'Aposa a ovest.
Piazza di Porta Ravegnana
Su di essa erano inizialmente aperte quattro porte, disposte ai punti cardinali della città:
• Porta Ravegnana o Porta Ravennate, così chiamata in quanto posta sulla via Emilia in direzione Ravenna
• Porta di San Procolo o Porta Procola
• Porta Stiera o Porta di San Sotero, posta sulla via Emilia in direzione Modena
• Porta di San Cassiano, in seguito rinominata Porta Piera o Porta di San Pietro in quanto vicina alla Cattedrale di San Pietro
A queste ne vennero aggiunte in seguito altre tre:
• Porta Nova di Castiglione
• Porta Nova
• Porta di Castello, che dava accesso alla rocca imperiale
Da questa cinta rimasero esclusi i quartieri più poveri dell'antico abitato romano a nord che, negli anni bui del medioevo, rimasti disabitati e abbandonati a loro stessi, finirono per guadagnarsi l'appellativo di civitas antiqua rupta.
Le quattro Croci
Tra il IV e il V secolo, nei pressi di quattro di queste sette porte furono erette delle colonne di selenite con croci di pietra. Alcune fonti storiche datano questo avvenimento agli anni 392-393 e tradizione vuole che a volerle fu l'allora vescovo di Milano Ambrogio (poi divenuto santo e patrono di quella città). Un'altra tradizione le fa invece risalire la costruzione alla fine del V secolo per volere dell'allora vescovo di Bologna Petronio (poi divenuto santo e patrono della città). Rimosse solo nel 1798, oggi sono conservate nella Basilica di San Petronio.
I loro nomi sono:
• Croce dei Santi Apostoli ed Evangelisti, dal 1159 nota anche come Croce di Porta Ravegnana e situata davanti al luogo in cui in seguito sarebbero state erette le due torri
• Croce delle Sante Vergini, dal X secolo nota anche come Croce di strada Castiglione o anche Croce dei Casali
• Croce di Tutti i Santi, dal XI secolo nota anche come Croce dei Santi o anche come Croce di Porta Procula
• Croce dei Santi Martiri, dal XI-XII secolo nota anche come Croce di Porta Stiera o Croce di Porta Castello essendo prossima ad entrambe le porte
L'addizione Longobarda
Risale probabilmente all'VIII secolo, durante la dominazione della città da parte dei Longobardi, la costruzione di un ulteriore tratto di mura, detto appunto "addizione longobarda", addossato al lato est della prima cerchia e centrato sull'attuale Piazza di Porta Ravegnana. La forma semicircolare della porzione di città cinta da queste mura ha fatto sì che le attuali via Zamboni, via San Vitale, Strada Maggiore, via Santo Stefano e via Castiglione si sviluppassero in direzione radiale rispetto alla piazza, e fossero collegate tra loro da strade curve e concentriche.
La seconda cinta: la Cerchia del Mille
.
Il Torresotto di via Castiglione
Questa seconda cinta era lunga circa 3,5 km e disponeva di 18 porte, chiamate anche serragli o torresotti, in quanto tutte sormontate da una torre ed oggi tutte ormai abbattute tranne quattro, ancora visibili ed anacronisticamente inglobate nell'abitato, così come alcune vestigia della cinta stessa, come il tratto in piazza Verdi.
Esse prendevano spesso il nome della strada su cui si aprivano:
• Serraglio di Strada Maggiore, fu demolito nel 1256
• Pusterla del Borgo di San Petronio, detta anche Pusterla di San Petronio Vecchio o anche Pusterla della Paglia, fu demolita nel XIII secolo
• Serraglio di Strada Santo Stefano, detto anche più semplicemente Serraglio di Santo Stefano, fu demolito nel 1256 ed a sua memoria vi è una targa al civico 38 della via omonima
• Torresotto di Castiglione, detto anche Voltone di Castiglione, è ancora visibile lungo la via omonima nei pressi del Teatro Duse
• Serraglio di San Procolo, fu demolito nel 1555 ed a sua memoria vi è una targa nella via omonima
• Serraglio o Pusterla di Val d'Aposa, detto forse anche Porta Mariana, si apriva sulla odierna via Tagliapietre e fu demolito nel 1570
• Pusterla di Sant'Agnese, fu demolita nel 1488 ed a sua memoria vi una targa in via Bocca di Lupo, nelle vicinanze del punto in cui la porta si apriva
• Serraglio del Borgo di Saragozza, detto anche più semplicemente Serraglio di Saragozza, ve ne sono notizie risalenti al XII secolo, fu demolito nel XVI secolo
• Serraglio di Berberia, fu demolito nel 1257 ed a sua memoria vi è una targa nella via omonima
• Serraglio di Porta Nova, detto anche Voltone di San Francesco o anche Serraglio del Pratello, è ancora in parte visibile allo sbocco della via omonima su piazza Malpighi
• Serraglio di Porta Stiera, si apriva sulle odierne via San Felice e via Ugo Bassi, secondo alcune fonti fu demolito nel XIV secolo, secondo altre nel 1596
• Pusterla del Borgo delle Casse, detta anche Posterla dei Maggi, si apriva nei pressi della odierna via Maggia e fu demolita nel 1547, probabilmente è ad essa che si riferisce la targa situata in via Nazario Sauro
• Serraglio del Poggiale,si apriva tra via Nazario Sauro e via San Carlo ed oggi ne restano alcune fotografie a testimonianza della demolizione avvenuta nel 1943 durante un bombardamento
• Serraglio del Borgo di Galliera, detto anche Serraglio di Porta Galliera, fu demolito nel 1256
• Serraglio di Porta Govese, detto anche Voltone di Piella o Torresotto dei Piella, è ancora visibile appunto tra via Piella e via Federico Venturini
• Serraglio di San Martino dell'Aposa, fu demolito nel 1841
• Serraglio di Strada San Donato, detto anche più semplicemente Serraglio di San Donato, fu demolito nel 1257 ed è molto probabilmente lo stesso a cui si riferiscono alcune notizie riguardo un serraglio in Borgo San Giacomo situato nei pressi della via che dà il nome alla porta
• Serraglio di Strada San Vitale, detto anche Voltone di San Vitale, è ancora visibile lungo la via omonima dove si apre piazza Aldrovandi
• La terza cinta: la Circla
L'ultima cerchia, di forma poligonale e detta cresta o circla, corrispondeva come perimetro agli attuali viali di circonvallazione, racchiudendo quindi interamente la Cerchia del Mille. La sua costruzione è databile agli inizi del XIII secolo, quando la città cominciò ad organizzarsi in quartieri annettendo i borghi esterni. Inizialmente progettata nel 1226 come palizzata di legno, solo nel 1327 ne fu iniziata la realizzazione in pietra, terminata nel 1390 ed eseguita secondo l'antica tecnica della muratura a sacco, ossia preparando due muri di mattoni paralleli e distanti tra loro circa un metro, al cui interno veniva riversato un misto di ciottoli, laterizio e sabbia. Questa architettura è ancora perfettamente visibile negli tratti di mura rimasti in piedi, nonché nelle porte superstiti.
Porta San Felice
Le dodici porte erano:
• Porta Maggiore, oggi chiamata anche Porta Mazzini dal nome che ivi assume la via Emilia
• Porta Santo Stefano, ricostruita nella forma attuale nel 1843
• Porta Castiglione, fu rimaneggiata nel XV secolo
• Porta San Mamolo, fu demolita nel 1903
• Porta Saragozza, fu ricostruita nella forma attuale tra il 1845 e il 1847
• Porta Sant'Isaia, detta anche Porta Pia dal 1569, fu demolita nel 1903
• Porta San Felice, fu ricostruita nel 1508
• Porta delle Lame, fu ricostruita nel 1677
• Porta Galliera, fu ricostruita tra il 1659 e il 1661
• Porta Mascarella, fu rimaneggiata nel XVI secolo
• Porta San Donato, fu rimaneggiata nel XV secolo
• Porta San Vitale, fu privata dell'avancorpo nel 1952
A Bologna si pensa furono addirittura gli Etruschi i primi a costruire delle mura a protezione della città, tuttavia le mura più antiche di cui oggi rimangono resti sono quelle costruite in seguito alle invasioni barbariche, in corrispondenza del tramonto dell'Impero Romano d'Occidente. Non è possibile darne una datazione precisa, ma si sa per certo che vennero costruite a più riprese. Notizie storiche riportano che le mura di Bologna avrebbero resistito all'assedio di Alarico I nel 402 e che furono semi-distrutte nel 1163 per ordine di Federico Barbarossa.
Questa cinta era costituita da blocchi di selenite, una minerale gessoso molto comune sulle colline bolognesi e in tutta la zona della cosiddetta vena del gesso romagnola. La città allora aveva una forma quadrangolare e dimensioni molto più piccole del centro storico attuale, comprendendo solo una ventina di ettari compresi approssimativamente tra via Farini a sud, via Manzoni a nord, via Oberdan a est e via Val d'Aposa a ovest.
Piazza di Porta Ravegnana
Su di essa erano inizialmente aperte quattro porte, disposte ai punti cardinali della città:
• Porta Ravegnana o Porta Ravennate, così chiamata in quanto posta sulla via Emilia in direzione Ravenna
• Porta di San Procolo o Porta Procola
• Porta Stiera o Porta di San Sotero, posta sulla via Emilia in direzione Modena
• Porta di San Cassiano, in seguito rinominata Porta Piera o Porta di San Pietro in quanto vicina alla Cattedrale di San Pietro
A queste ne vennero aggiunte in seguito altre tre:
• Porta Nova di Castiglione
• Porta Nova
• Porta di Castello, che dava accesso alla rocca imperiale
Da questa cinta rimasero esclusi i quartieri più poveri dell'antico abitato romano a nord che, negli anni bui del medioevo, rimasti disabitati e abbandonati a loro stessi, finirono per guadagnarsi l'appellativo di civitas antiqua rupta.
Le quattro Croci
Tra il IV e il V secolo, nei pressi di quattro di queste sette porte furono erette delle colonne di selenite con croci di pietra. Alcune fonti storiche datano questo avvenimento agli anni 392-393 e tradizione vuole che a volerle fu l'allora vescovo di Milano Ambrogio (poi divenuto santo e patrono di quella città). Un'altra tradizione le fa invece risalire la costruzione alla fine del V secolo per volere dell'allora vescovo di Bologna Petronio (poi divenuto santo e patrono della città). Rimosse solo nel 1798, oggi sono conservate nella Basilica di San Petronio.
I loro nomi sono:
• Croce dei Santi Apostoli ed Evangelisti, dal 1159 nota anche come Croce di Porta Ravegnana e situata davanti al luogo in cui in seguito sarebbero state erette le due torri
• Croce delle Sante Vergini, dal X secolo nota anche come Croce di strada Castiglione o anche Croce dei Casali
• Croce di Tutti i Santi, dal XI secolo nota anche come Croce dei Santi o anche come Croce di Porta Procula
• Croce dei Santi Martiri, dal XI-XII secolo nota anche come Croce di Porta Stiera o Croce di Porta Castello essendo prossima ad entrambe le porte
L'addizione Longobarda
Risale probabilmente all'VIII secolo, durante la dominazione della città da parte dei Longobardi, la costruzione di un ulteriore tratto di mura, detto appunto "addizione longobarda", addossato al lato est della prima cerchia e centrato sull'attuale Piazza di Porta Ravegnana. La forma semicircolare della porzione di città cinta da queste mura ha fatto sì che le attuali via Zamboni, via San Vitale, Strada Maggiore, via Santo Stefano e via Castiglione si sviluppassero in direzione radiale rispetto alla piazza, e fossero collegate tra loro da strade curve e concentriche.
La seconda cinta: la Cerchia del Mille
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Il Torresotto di via Castiglione
Questa seconda cinta era lunga circa 3,5 km e disponeva di 18 porte, chiamate anche serragli o torresotti, in quanto tutte sormontate da una torre ed oggi tutte ormai abbattute tranne quattro, ancora visibili ed anacronisticamente inglobate nell'abitato, così come alcune vestigia della cinta stessa, come il tratto in piazza Verdi.
Esse prendevano spesso il nome della strada su cui si aprivano:
• Serraglio di Strada Maggiore, fu demolito nel 1256
• Pusterla del Borgo di San Petronio, detta anche Pusterla di San Petronio Vecchio o anche Pusterla della Paglia, fu demolita nel XIII secolo
• Serraglio di Strada Santo Stefano, detto anche più semplicemente Serraglio di Santo Stefano, fu demolito nel 1256 ed a sua memoria vi è una targa al civico 38 della via omonima
• Torresotto di Castiglione, detto anche Voltone di Castiglione, è ancora visibile lungo la via omonima nei pressi del Teatro Duse
• Serraglio di San Procolo, fu demolito nel 1555 ed a sua memoria vi è una targa nella via omonima
• Serraglio o Pusterla di Val d'Aposa, detto forse anche Porta Mariana, si apriva sulla odierna via Tagliapietre e fu demolito nel 1570
• Pusterla di Sant'Agnese, fu demolita nel 1488 ed a sua memoria vi una targa in via Bocca di Lupo, nelle vicinanze del punto in cui la porta si apriva
• Serraglio del Borgo di Saragozza, detto anche più semplicemente Serraglio di Saragozza, ve ne sono notizie risalenti al XII secolo, fu demolito nel XVI secolo
• Serraglio di Berberia, fu demolito nel 1257 ed a sua memoria vi è una targa nella via omonima
• Serraglio di Porta Nova, detto anche Voltone di San Francesco o anche Serraglio del Pratello, è ancora in parte visibile allo sbocco della via omonima su piazza Malpighi
• Serraglio di Porta Stiera, si apriva sulle odierne via San Felice e via Ugo Bassi, secondo alcune fonti fu demolito nel XIV secolo, secondo altre nel 1596
• Pusterla del Borgo delle Casse, detta anche Posterla dei Maggi, si apriva nei pressi della odierna via Maggia e fu demolita nel 1547, probabilmente è ad essa che si riferisce la targa situata in via Nazario Sauro
• Serraglio del Poggiale,si apriva tra via Nazario Sauro e via San Carlo ed oggi ne restano alcune fotografie a testimonianza della demolizione avvenuta nel 1943 durante un bombardamento
• Serraglio del Borgo di Galliera, detto anche Serraglio di Porta Galliera, fu demolito nel 1256
• Serraglio di Porta Govese, detto anche Voltone di Piella o Torresotto dei Piella, è ancora visibile appunto tra via Piella e via Federico Venturini
• Serraglio di San Martino dell'Aposa, fu demolito nel 1841
• Serraglio di Strada San Donato, detto anche più semplicemente Serraglio di San Donato, fu demolito nel 1257 ed è molto probabilmente lo stesso a cui si riferiscono alcune notizie riguardo un serraglio in Borgo San Giacomo situato nei pressi della via che dà il nome alla porta
• Serraglio di Strada San Vitale, detto anche Voltone di San Vitale, è ancora visibile lungo la via omonima dove si apre piazza Aldrovandi
• La terza cinta: la Circla
L'ultima cerchia, di forma poligonale e detta cresta o circla, corrispondeva come perimetro agli attuali viali di circonvallazione, racchiudendo quindi interamente la Cerchia del Mille. La sua costruzione è databile agli inizi del XIII secolo, quando la città cominciò ad organizzarsi in quartieri annettendo i borghi esterni. Inizialmente progettata nel 1226 come palizzata di legno, solo nel 1327 ne fu iniziata la realizzazione in pietra, terminata nel 1390 ed eseguita secondo l'antica tecnica della muratura a sacco, ossia preparando due muri di mattoni paralleli e distanti tra loro circa un metro, al cui interno veniva riversato un misto di ciottoli, laterizio e sabbia. Questa architettura è ancora perfettamente visibile negli tratti di mura rimasti in piedi, nonché nelle porte superstiti.
Porta San Felice
Le dodici porte erano:
• Porta Maggiore, oggi chiamata anche Porta Mazzini dal nome che ivi assume la via Emilia
• Porta Santo Stefano, ricostruita nella forma attuale nel 1843
• Porta Castiglione, fu rimaneggiata nel XV secolo
• Porta San Mamolo, fu demolita nel 1903
• Porta Saragozza, fu ricostruita nella forma attuale tra il 1845 e il 1847
• Porta Sant'Isaia, detta anche Porta Pia dal 1569, fu demolita nel 1903
• Porta San Felice, fu ricostruita nel 1508
• Porta delle Lame, fu ricostruita nel 1677
• Porta Galliera, fu ricostruita tra il 1659 e il 1661
• Porta Mascarella, fu rimaneggiata nel XVI secolo
• Porta San Donato, fu rimaneggiata nel XV secolo
• Porta San Vitale, fu privata dell'avancorpo nel 1952
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